mercoledì 22 febbraio 2012
Alla scoperta dei cinque sensi
Questo è stato un Progetto di apprendimento che ha accompagnato il bambino in un viaggio, durante il quale i sensi sono gli strumenti indispensabili per rilevare tutte le informazioni interne ed esterne e costituiscono il canale privilegiato di conoscenza corporea. L’incontro con la fiaba e altri generi narrativi ha permesso al bambino di vivere esperienze molto importanti sia sul piano affettivo ed espressivo che sul piano cognitivo. L’abitudine di leggere i libri insieme servirà a far meglio gustare questa pratica e infonderà nei piccolini “il piacere di leggere”.
martedì 21 febbraio 2012
La vista
La vista:il senso più importante |
Ultimo ma non per importanza è stato il momento in cui è arrivato a scuola un pacco tutto giallo contenente molti strumenti ottici: il binocolo con cui puoi vedere le cose molto lontane,la lente d’ingrandimento con cui puoi vedere quelle piccole e, quelle piccolissime le puoi osservare con il microscopio. Dentro il pacco c’erano pure una macchina fotografica, e degli strani occhiali, con le lenti colorate per osservare il mondo in varie sfumature. I bambini nelle varie classi hanno potuto fare varie esperienze sensoriali che li hanno aiutati ad acquisire e migliorare le proprie competenze percettive e cognitive.
lunedì 20 febbraio 2012
L'olftatto e il gusto
il banco delle cose da gustare |
il banco dei profumi |
domenica 19 febbraio 2012
Il tatto
In un secondo momento i bambini si sono ritrovati sempre nell’atrio, perché era arrivata a scuola una scatola gigantesca, avvolta da una carta rossa che conteneva vari oggetti: “Un Pinocchio di legno duro, il cuscino morbido, una scatola liscia, una ruvida, un gattino con il ghiaccio ed era un pochino freddo.”
Così ha descritto il contenuto della scatola un bimbo della scuola.
Nei giorni successivi a questa esperienza, le insegnanti hanno invitato i bambini, suddivisi in gruppetti, ad infilare le mani nelle finestre della casa di cioccolata e a scoprire attraverso il tatto le sensazioni provocate dal freddo, dal caldo, dal ruvido, dal liscio, dal duro e dal morbido. Questo è stato fatto per far capire ai bambini le diverse consistenze degli oggetti.
I cinque sensi: l'udito
Fra tanti libri, storie canzoni alla libreria, i bambini si sono immersi in un viaggio alla scoperta dei 5 sensi: il tatto, l'olfatto, l'udito, il gusto e infine la vista che furono poi approfonditi meglio a scuola con le maestre. Per quanto riguarda l'udito tutti è inziato leggendo ai bimbi la storia dei fratelli Grimm “Hansel e Gretel” nell'atrio della scuola dove era presente una casetta speciale, tutta marrone da sembrare di cioccolata, con caramelle dalle carte variopinte sul tetto e alle pareti ed un gran “ciupa-ciup” come camino,dove una casa simile apparteneva ad una strega cattiva che abitava nel bosco. La maestra raccontando la storia se parlava forte la si udiva meglio di quando sussurrava, i bimbi dovevano aprire per bene le loro orecchie!
mercoledì 15 febbraio 2012
Tutti in libreria!!!
Come vi accennavo prima la scuola dell’infanzia rinnova di anno in anno l’uscita alla Libreria Mondadori, nel centro storico di Chioggia. Buon pretesto per avvicinare i bambini alla realtà Libro e al suo giusto utilizzo.Durante i primi mesi di scuola, i pulcini, i gattini e le ranocchie sono stati invitati a recarsi con lo scuolabus alla libreria che è risultato un locale attrezzato per accogliere bambini ancora così piccoli e infondere in loro la curiosità verso i libri. Durante la mattinata, sono stati presentati loro dei libri adatti alle varie età con animazioni, suoni etc. Inoltre nel presentare il personaggio fantastico “IL TOPO CON GLI OCCHIALI” si è venuto a creare un clima sereno e organizzato nei quali i bambini hanno potuto interagire verbalmente, consultare i vari scaffali, ricevere in dono un colorato calendario da portare a casa, come ricordo di questa speciale uscita.
i bimbi in ascolto |
La spiegazione del libro |
Stimolare la lettura nel bambino
La storia del topo di campagna e il topo di città è servita per stimolare nei bambini la curiosità verso il libro.
Si è cominciato a definire in modo semplice il significato della parola libro, le immagini, le parole presenti in esso stimolando i bimbi anche con uscite extra scolastiche facendo visite alla biblioteca comunale di Chioggia, sinonimo di spazio tranquillo.
Si è fatto ciò per far capire ai bambini l'importanza della lettura di un libro, per dare importanza alla voce:cadenza, pause, modulazione e far capire che la lettura è un momento anche in cui si sta assieme e si condividono emozioni ed esperienze. Inoltre i bimbi hanno avuto l'opportunità di visitare la libreria Mondadori a Chioggia.....ma di questo episodio ne parlerò la prossima volta....Ciao ciao
lunedì 13 febbraio 2012
realizziamo una storia assieme!!!
Ciao a tutti...come state miei lettori?? spero bene....Questa sera sono qui per raccontarvi di un'esperienza vissuta dai bambini di tre anni alla scuola dell'infanzia. Loro hanno realizzato una storia in sequenza che si intitolava:"il topo di campagna e il topo di città".Hanno utilizzato oltre ai materiali tradizionali quali carte di vario tipo, colla, pennarelli, tempere ..., anche materiali di recupero come segatura e plastica da imballaggio.
"Un giorno un topolino di campagna ricevette un pacco da un suo cugino che abitava in città. Dentro c'erano un regalino e una lettera. Dopo aver letto la lettera il topolino pensò che era stufo di mangiare sempre formaggio e decise di partire per la città.
tante cose da mostrargli. Però gli raccomandò di fare tutto in silenzio. Il topolino di campagna aveva tanta fame, perché per arrivare in città aveva fatto molta strada. Il topo di città lo portò in una stanza dove c'era una grande tavola con sopra tantissime cose buone da mangiare e da bere. Il topo di campagna iniziò a mangiare, ma cadde dentro una coppa piena di champagne e si ubriacò, facendo tanto rumore.
Quando il topo di città si accorse che aveva fatto tanto rumore cercò di riportarlo dentro la tana, ma lui svegliò con un calcio il grosso gattone nero della casa che cercò di prenderlo per mangiarlo. Il topino si mise a correre fuori, in mezzo alla strada, dove per poco non finì sotto una macchina. Tutto spaventato decise di tornare in campagna nella sua tranquilla casetta.
mercoledì 8 febbraio 2012
Ora tocca a noi piccoli ad andare a teatro!
Utilizzando gli scuolabus, i bambini di 4 e 5 anni sono stati accompagnanti dalle insegnanti al teatro “D. Bosco” di Chioggia per assistere allo spettacolo “Il processo alle verdure” tenuto da attori veri che per i bambini erano persone sconosciute in un ambiente con caratteristiche ben diverse dalla loro scuola , così familiare. Dopo questa esperienza ai bambini è stato chiesto di dare una opinione su ciò che avevano visto e udite udite.....: “Il teatro aveva un grande palcoscenico illuminato,” “per vedere bene anche se intorno era buio”. “Tutto era grande, anche la bambina.” “Ci hanno dato pure il biglietto” “Lo abbiamo attaccato al disegno delle cose che abbiamo visto”. “Si stava proprio seduti comodi “. “Le poltrone però andavano su e giù”.
Queste sono state le impressioni dei piccoli cuccioli :-)......
“Non è colpa mia se le verdure non mi piacciono…la colpa è loro! Se le verdure sapessero di cioccolata o di marmellata io le mangerei!”
Questo è il pensiero che la piccola Carlotta fa nel suo letto dopo essere stata mandata in camera senza cena e solo perché non aveva voglia di mangiare quella minestra colma e stracolma di verdure!I bambini non amano troppo le verdure. Di chi è la colpa? Non sarà proprio delle verdure stesse? è quello che pensa Carlotta, la protagonista dello spettacolo, che, dopo essere stata mandata a letto senza cena, medita di trovare una soluzione drastica per liberarsi degli ortaggi. Nel cuore della notte e nel mezzo della sua stanza, senza che lei capisca bene come, prende vita un processo allegro e grottesco, che mette in luce i pregi e i difetti delle verdure. Questo è un invito ad un’alimentazione sana e corretta per una crescita armoniosa e sana, attraverso gli strumenti del teatro.
martedì 7 febbraio 2012
La manipolazione
Altra attività svolta è quella della manipolazione:Toccare, lavorare, trasformare qualcosa con le mani. La manipolazione di sostanze, materiali, oggetti o elementi naturali (terra, sabbia, etc.). Aiuta il bambino a sviluppare la manualità, la conoscenza della realtà concreta e le sue possibili trasformazioni. Incollando oggetti di materiale vario su sagome o altro, stendere la colla, lavorare la pasta con materiale alimentare, utilizzare formine, ritagliare, sagomare materiali duttili, piegare la carta, etc.
venerdì 3 febbraio 2012
Le altre attività svolte a scuola:l'attività psicomotoria
L’altra volta vi ho parlato di quanto i bambini si siano divertiti ballando insieme a noi nelle rappresentazioni messe in scena. Infatti la scuola stessa e le insegnanti danno molta importanza al movimento e così hanno deciso di far svolgerre ai bambini una volta alla settimana attività psicomotoria. In queste ore di attvità i bambini svolgono ad esempio dei percorsi di gioco oppure giocano a dei giochi in cui si usa il corpo e quindi si fa movimento fisico.
L’attività psicomotoria è molto importante ed è considerato un obbiettivo molto importante far prendere coscienza del proprio corpo al bambino. Il bambino “apprende” attraverso il corpo e l’esperienza corporea. Attraverso il corpo, lo sguardo, la mimica facciale, i gesti e i movimenti, la posizione che occupa nello spazio, il tempo di azione egli comunica il suo essere al mondo, la sua modalità di conoscenza e di mettersi in relazione con gli altri. Attraverso il suo corpo in movimento il bambino ha uno spazio e un tempo particolari, per esprimere liberamente la propria creatività che nasce dai bisogni, desideri, potenzialità e limiti, per esteriorizzare le proprie emozioni, per provare piacere senso motorio nello scoprire e conoscere meglio il proprio corpo, il proprio sé, l'altro e il mondo degli oggetti.
L’attività psicomotoria è molto importante ed è considerato un obbiettivo molto importante far prendere coscienza del proprio corpo al bambino. Il bambino “apprende” attraverso il corpo e l’esperienza corporea. Attraverso il corpo, lo sguardo, la mimica facciale, i gesti e i movimenti, la posizione che occupa nello spazio, il tempo di azione egli comunica il suo essere al mondo, la sua modalità di conoscenza e di mettersi in relazione con gli altri. Attraverso il suo corpo in movimento il bambino ha uno spazio e un tempo particolari, per esprimere liberamente la propria creatività che nasce dai bisogni, desideri, potenzialità e limiti, per esteriorizzare le proprie emozioni, per provare piacere senso motorio nello scoprire e conoscere meglio il proprio corpo, il proprio sé, l'altro e il mondo degli oggetti.
mercoledì 1 febbraio 2012
Risposta alla domanda laciata in sospeso
Buonasera lettori...due tre interventi fa ci eravamo lasciati con la domanda se ci può essere educazione reciproca tra educatore ed educando?
Ora è arrivato il momento (dopo aver affrontato il corso di pedagogia generale e sociale) che io vi risponda.
Per cercare di capire ed interpretare la relazione tra educando ed educatore ovvero la cosiddetta relazione educativa possiamo centrare la nostra attenzione soprattutto sull’educando. Considerando la relazione come sistema grande, parte di sistemi più ampi, si dovrebbe riuscire a considerare il rapporto educativo insegnante allievo, educatore-educante in stretta interazione, che è anche stretta dipendenza. Per un educatore è apprezzabile e rilevante porsi in atteggiamento di disponibilità, essere pronti a scoprire la persona che si ha davanti, permettere che l’altro ci sorprenda, accettare ed accogliere senza chiusure anche quanto non ci si aspetta, lasciando lontano pregiudizi ed aspettative a senso unico.
È un modo di porsi che anche per gli allievi può essere stimolo a comportarsi in modo aperto e mantenere libera e viva la comunicazione. L’educatore come l’educando dovrebbe rendersi disponibile ad un reciproco apprendere, considerando l’importanza di “scoprire”, senza utilizzare rigide catalogazioni, rischiando altrimenti di perdere di vista l’originalità, le peculiarità e le potenzialità di ognuno. L' insegnante produce educazione non solo per i messaggi che trasmette, ma soprattutto per la relazione che stabilisce con l'alunno, diretta a suscitare reazioni che influiscono in senso positivo sull' apprendimento.
L' alunno, a sua volta, si educa e produce educazione rispondendo ai messaggi, provoca reazioni che influiscono in senso positivo sull' insegnamento. L'insegnante e l'alunno, quindi, nella comunicazione instaurano tra loro un processo di reciproca autoformazione.
Il rapporto è educativo nella misura in cui l' insegnante considera l' alunno un interlocutore attivo e non passivo. Dobbiamo considerarlo rapporto di equilibrio,l’educatore/insegnante è guida all’apertura di un cammino di formazione ed è interprete dell’esperienza. Chi educa si trova in uno stato di superiorità funzionale ma non gerarchica, stato che genera un vincolo di responsabilità, in cui la dialogicità orienta la relazione. Il punto di vista dell’educando deve emergere chiaramente nella comunicazione che dovrebbe essere il più possibile aperta e biunivoca. L’incontro deve essere intenzionale per ambedue i soggetti coinvolti e l’interazione deve essere costruita insieme. Entrambi devono compiere passi uno verso l’altro per potersi incontrare davvero. Anche nel caso che l’educando non sia in grado di relazionarsi adeguatamente per incapacità, per resistenza o disinteresse è importante, anche maggiormente, che l’educatore sappia compiere passi verso di lui, allontanando pregiudizi e orgoglio. Si arriva perciò a dire che il rapporto fra docente e discente è asimmetrico perché l' insegnante, esercitando una funzione di guida e di orientamento, occupa, nella comunicazione, una posizione di dominanza sull' alunno.
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